Aprile è tempo di asparagi. Mentre nella regioni più settentrionali della penisola scandinava l'asparago è tipico della stagione più calda, da noi le varietà più precoci arrivano sul mercato già nel mese di febbraio, tuttavia il periodo migliore per consumare questo germoglio va da aprile a giugno.
Soggetto ad un rapido indurimento, l'asparago va consumato entro breve tempo dalla sua raccolta. Al momento dell'acquisto devono presentarsi turgidi e croccanti; per verificarne la freschezza provate a piegarne uno: deve spezzarsi e non piegarsi, in quanto la flessibilità dell'asparago è indice di vecchiaia. Badate inoltre che le punte si presentino ben compatte.
Gli asparagi si acquistano in mazzi, la cui dimensione varia a seconda della qualità: ve ne sono di verdi, fini e saporiti, e bianchi, dolci e carnosi. Gli asparagi selvatici, noti a Trieste come "bruscandoli", sono invece germogli di piante diverse, caratterizzati da un colore verde intenso, dall'aroma più amarognolo e da un gambo erbaceo e tenero.
Poveri di calorie, sono invece ricchissimi di vitamine (A, C, E B1, B2 e PP) e sali minerali (potassio, ferro, fosforo e manganese).
Questi germogli hanno un effetto rimineralizzante, disintossicante e lassativo e sono quindi adatti a chi soffre di ritenzione idrica e ipertensione. Sono da evitare invece per coloro che soffrono di malattie renali come i calcoli, di cistite e gotta perché contengono sostanze quali purine e acido ossalico che possono avere un effetto irritante. Se ne sconsiglia inoltre l'assunzione alle puerpere perché la presenza di asparagosio, quella sostanza che conferisce alle urine il classico odore post scorpacciata da asparagi, passa anche nel latte.
Innumerevoli sono le modalità di utilizzo di questi germogli, la cui cottura va effettuata a vapore per non disperderne il delicato sapore oppure, se sono grossi, stufati in poca acqua mantenendo le punte verso l'alto per evitare che stracuociano ed eliminando le eventuali parti fibrose.
La ricetta che proponiamo può fungere da piatto unico, magari accompagnato da un'insalata o da un dolce alla frutta. La presenza degli asparagi, dei ceci e dei cerali garantisce un equilibrato apporto vitaminico e proteico.
Ingredienti (dosi per 4 persone):
Cuocere gli asparagi a vapore.
Nel frattempo aggiungere il cous cous a 250 ml di acqua bollente leggermente salata. Mescolare e lasciar gonfiare a fuoco lento. Consumata l'acqua spegnere il fuoco e lasciar riposare qualche minuto.
Appassire la cipolla insaporita con un cucchiaio di curry in polvere in due cucchiai di olio.
Portare ad ebollizione un bicchiere di acqua bollente, sciogliervi la farina e fare addensare la salsa.
Aggiungere la salsa alla cipolla e quindi le cime degli asparagi, i gambi tagliati a rondelle (avendo cura di eliminare l'eventuale base fibrosa) ed i ceci.
Scodellare il cous cous in una terrina capiente, condirlo con un cucchiaio d'olio e sgranarlo, se del caso, con una forchetta. Aggiungere la salsa di verdure ben calda, e servire caldo.
Servire accompagnando con un vino bianco molto giovane e delicatamente aromatico.
In alternativa ai ceci si posso utilizzare fagioli cannellini o bianchi di Spagna.
Il cous cous si trova in tutti i supermercati. In caso di celiachia sono in vendita, nei negozi di alimentazione naturale, anche varietà di cous cous non contenenti glutine. Per tutti è comunque buona norma, per un'alimentazione sana, variare il tipo di cereale che si consuma; in commercio esistono varietà di cous cous anche non derivanti dalla consueta semola di grano duro.