In libreria il catalogo della mostra "Futurismi al confine orientale. Avanguardie di regime"

Notizia inserita il 5/01/2010

FUTURISMI AL CONFINE ORIENTALE: IN LIBRERIA IL CATALOGO DELLA MOSTRA, 319 PAGINE CON APPROFONDIMENTI E UN RICCO APPARATO ICONOGRAFICO. ESEMPI DI GRAFICA FUTURISTA, OPPURE SOSPESA FRA FUTURISMO, DECO, CUBISMO, COSTRUTTIVISMO, NELLE APPLICAZIONI PUBBLICITARIE, PROMOZIONALI O ILLUSTRATIVE DI ARTISTI CHE GRAVITAVANO ANCHE AL DI FUORI DEL FUTURISMO

TRIESTE - E' disponibile anche in libreria il bel volume dedicato alla mostra "Futurismi al confine orientale. Avanguardie di regime", visitabile fino al 21 febbraio negli spazi del Museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata, a Trieste, per iniziativa dell'Irci e della Famiglia di Grisignana. Curato da Piero Delbello, che firma anche il progetto del percorso espositivo insieme con Athos Pericin, il libro è molto più di un "catalogo", visto che nelle 319 pagine del volume è racchiuso un lungo e incisivo approfondimento sull'evoluzione della grafica applicata negli anni fra il 1920 e il 1940 al confine orientale, in un'area che abbraccia la Venezia Giulia, Gorizia e il Friuli, l'Istria, Fiume e la Dalmazia. Pittori, grafici, illustratori che hanno profondamente ispirato e innovato la grafica dei primi decenni del Novecento, nel segno di una concezione grafica fatta di linee ardite, ascrivibili più alle circostanze del regime che alla dimensione commerciale della loro committenza.

Il volume "Futurismi al confine orientale. Avanguardie di regime" approfondisce così, grazie all'ampio excursus critico del curatore Piero Delbello, oltre trecento opere di un centinaio di artisti che hanno hanno profondamente segnato l'evoluzione grafica e artistica dei primi decenni dello scorso secolo, di volta in volta utilizzando una grafica di traiettorie futuriste, ma anche giustapposizioni di colori, suggestioni decó, superomismo fumettoso, costruzioni e sovracostruzioni novecentiste, tratti di primitivismo, semplificazione e linearizzazione del disegno o immagini e cubature in grafica.

Nel volume un esaustivo apparato iconografico schiude finestre sulle personalità artistiche più interessanti: come il pittore futurista Tullio Crali, gli scultori Ugo Carà e Marcello Mascherini, l'architetto Bruno Angheben, il fotografo Ferruccio Demanins, i grafici Urbano Corva ed Edoardo Ricci, l'eclettico Guido Marussig. Uno sguardo significativo è dedicato anche alle avanguardie grafiche friulane, rappresentate in mostra dalle udinesi Lea Battigelli e Fides Battigelli e da artisti come Emilio Caucigh ed Ernesto Mitri, di cui sono esposti alcuni lavori di copertina per la storica rivista friulana La Panarie.

Come spiega Piero Delbello, direttore dell'Irci, «con la mostra e il volume ad essa dedicata l'Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, insieme con la Famiglia di Grisignana dell'Unione degli Istriani, vuole dare al centenario della nascita del Futurismo: indubbiamente il momento culturale più dirompente che l'Italia abbia prodotto nel corso del Novecento e l'unico che abbia travalicato i confini nazionali ottenendo seguito e coinvolgimento in tutto il mondo. "Avanguardie di regime" vuole proporre una dettagliata ricerca sulla grafica d'avanguardia al confine orientale, recuperando l'immagine applicata ad eventi, occasioni istituzionali, feste pubbliche o festeggiamenti privati, e in generale alla "propaganda" di enti e istituzioni in un arco temporale fra il 1920 e gli anni '40 (con un'appendice che supera il 1950) del secolo appena trascorso. Trieste e la sua Provincia, l'area goriziana e il Friuli, ma anche l'Istria, Fiume e la Dalmazia, nonché la zona carsica slovena sono i luoghi di questa indagine che, indubbiamente, andando al recupero soprattutto della grafica minore ed in qualche caso minima, nonchè dei suoi autori, si presenta come totalmente innovativa e mai tentata in precedenza.

La meno "classica" arte pubblicitaria, il design e il lettering di accompagnamento, la fotografia, la contaminazione di questi elementi, furono terreni di interessanti esperimenti e prove per il Futurismo: ma furono anche il luogo dove una sterminata e, spesso, sconosciuta miriade di artisti, pur non rientrando ufficialmente nelle file del movimento, applicarono, in qualche modo, l'aria che il Futurismo faceva respirare. Erano artisti minori, non era Futurismo e non erano futuristi, ma seppero mediare e mediarsi, talvolta anche confondersi, fra Futurismo, Deco, Cubismo, Costruttivismo...

Scopriamo le inattese scelte giovanili di artisti come Mascherini (superomico) o Carà (cubo-futurista). Si tratta a volte di un segno molto ardito come nel caso di Ferenzi o di Marcello Claris, di una costruzione di chiara ispirazione futurista (architetti come Angheben) che diventa esempio anche per altri, ed è il caso di Urbano Corva, oppure ancora di scelte che superano il decò (Gustavo Petronio), sfociano nel novecentismo (Guido Marussig) o ammiccano al cubismo (Orfeo Toppi, Pollione Sigon, ancora Ferenzi, Caucigh, Mitri)».

La mostra "Futurismi al confine orientale. Avanguardie di regime" è realizzata in collaborazione con il Comune di Trieste - Assessorato alla Cultura e con la Provincia di Trieste, con il contributo del Governo Italiano (L 72/2002), della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, della Fondazione CRTrieste e di Esatto Spa.

Questi gli orari di visita: da lunedì a sabato, ore 10 / 12.30 e 16 /18.30, domenica ore 10/13.00. MERCOLEDI' POMERIGGIO (con esclusione del 6 gennaio) DALLE 16.30 VISITE GUIDATE GRATUITE Info: irci@iol.it, tel.040/639188, fax 040/639161

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