Notizia inserita il 12/01/2011
Nota di Trieste.Com: mentre leggete tenete presente che non c'è alcuna differnza tra l'indossare una pelliccia o altri capi di abbigliamento con inserti in pelliccia (colletti, cappucci, polsini ecc.). Molti pensano siano sintetici, mentre sono quasi sempre veri e le etichette e le indicazioni dei commercianti sono spesso inaffidabili. Quindi a meno che non sia assolutamente evidente che si tratti di pelliccia finta vanno evitati. Non è nemmeno vero che il costo possa suggerire se si tratta di pelliccia sintetica o meno.
La Norvegia ha fatto un annuncio storico che non ha sollevato il clamore che meritava, a inizio dicembre 2010, quando il paese ha dichiarato che avrebbe messo al bando la pelliccia dalla Settimana della Moda di Oslo a partire dal prossimo febbraio.
Questo ha reso la Norvegia la prima, tra le molte nazioni che ospitano una "settimana della moda", a prendere questa esemplare decisione.
L'annuncio rappresenta un'ottima notizia per tutti quegli animali che sono barbaramente massacrati per il piacere dell'industria della pelliccia - in particolar modo dal momento che il dicembre del 2010 è stato un mese estremamente insensibile alla causa animalista.
Sono avvenuti almeno due incidenti durante questo periodo festivo che hanno richiamato l'attenzione in tutto il mondo, quando alcune figure politiche si sono mostrate in pelliccia.
Prima c'è stata una cartolina d'auguri natalizia spedita dal parlamentare canadese Justin Trudeau ai suoi elettori, che raffigurava la sua famiglia avvolta in una coperta ricavata dalla pelliccia di coyote. E il giorno di Natale, la Regina Elisabetta II e la Duchessa di Cornovaglia sono balzate alla ribalta delle cronache quando entrambe hanno indossato cappelli fatti di pelliccia di volpe.
Ciascuno di questi episodi è stato criticato dall'opinione pubblica e dalle organizzazioni animaliste, ma ha anche rispecchiato un sentire radicato, in base al quale indossare pellicce sarebbe un comportamento accettabile.
Eppure adesso, con la buona notizia del divieto della Settimana della Moda di Oslo, può darsi che questa convinzione inizi a cambiare per sempre.
Gli organizzatori della Settimana della Moda di Oslo hanno annunciato la loro decisione dopo aver sottoscritto una petizione promossa dal gruppo animalista norvegese NOAH. L'organizzazione ha raccolto le firme di oltre duecento stilisti, modelle, fotografi e giornalisti.
NOAH ha anche organizzato una fiaccolata pacifica a novembre per protesta contro l'industria della pelliccia. All'evento hanno preso parte oltre 4000 sostenitori.
Inoltre, la Norvegia ha preso la sua decisione grazie anche alla mobilitazione dello stilista Fam Irvoll, contrario all'utilizzo delle pellicce, che è stato una figura centrale nell'approvazione del divieto.
"E' stata una scelta molto naturale per noi, perché non vogliamo che la OFW (Oslo Fashion Week, Settimana della Moda di Oslo) sembri un'arena in cui promuovere prodotti basati su un trattamento degli animali che non rispetta le preoccupazioni per il loro benessere presenti in molti paesi" ha detto Paul Vasbotten, il direttore generale della OFW.
Ora sta agli altri paesi che ospitano "settimane della moda" compiere un ulteriore, importante passo avanti, vietando l'utilizzo di pellicce sulla passerella.
Fonte:
Care2, Norway Designers Ban Fur, 29 dicembre 2010
Traduzione di Chiara Costantino
Articolo originale: Gli stilisti norvegesi mettono al bando le pellicce
Fonte: AgireOra - informazioni e progetti animalisti
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