Notizia inserita il 24/03/2008
Il Brasile e' il principale fornitore europeo di carne bovina, ottenuta da allevamenti estensivi nella foresta amazzonica disboscata.
Fino a pochi mesi fa, erano 10.000 le aziende brasiliane che esportavano carne bovina verso l'Europa, ma questa importazione e' stata bloccata con un embargo a fine 2007, perche' le aziende brasiliane non rispettavano a sufficienza i criteri sulla "sicurezza" (il pericolo e' quello di malattie ed epidemie, soprattutto di afta epizootica). Ora si ricomincia, con qualche centinaio di aziende autorizzate di nuovo all'esportazione, e sembra anche ormai quasi certo che si iniziera' importare in Italia di animali vivi - vitelli, per iniziare - a partire dal 2009.
Non ci bastano le centinaia di milioni di animali che alleviamo e ammazziamo qui in Europa ogni anno, la nostra ingordigia chiede di piu', chiede che la foresta pluviale dell'Amazzonia venga distrutta (altro spazio ormai non c'e', su questo pianeta, per creare nuovi pascoli, abbiamo sfruttato tutto) affinche' altri milioni di animali siano allevati e uccisi.
Non dura molto un pascolo su una foresta disboscata: dopo 5-6 anni diventa un deserto, e serve disboscare un'altra area. Si uccidono animali selvatici e il loro habitat, si aumenta l'effetto gia' devastante dei cambiamenti climatici, si distrugge la biodiversita' e un ambiente naturale che ci ha messo millenni a formarsi. Ma che importa? Quel che conta e' mangiare "una bella bistecca" o un panino con la bresaola, no?
Gia', perche' la quasi totalita' della bresaola "valtellinese doc", viene fatta con pezzi di animali allevati in Brasile, gia' da decenni. Ora che, dopo l'embargo alla carne brasiliana imposto dall'UE per motivi di sicurezza, le aziende brasiliane esportatrici passano da 10.000 a 300, come faranno i patiti di questo affettato?!
Nel 2007, l'Europa ha importato 195 tonnellate di carne dal Brasile, vale a dire, pezzi di animali uccisi, allevati per la maggior parte nella foresta amazzonica brasiliana. L'allevamento di bovini, e la conseguente deforestazione, sono tragicamente in crescita esplosiva, in Brasile: secondo i dati del CIFOR, il Centro Internazionale di Ricerca Forestale, tra il 1997 e il 2003 il volume dell'esportazione di bovini dal Brasile è aumentato di oltre cinque volte; l'80% di questo incremento di produzione ha avuto luogo nella foresta Amazzonica. In soli dieci anni (dal 1990 al 2000) l'Amazzonia Brasiliana ha perso un'area di foresta pari a due volte il Portogallo [Fonte: Hamburger connection Fuels Amazon Destruction, Kaimowitz D., Mertens B., Wunder S., Pacheco P., April, 2003, Center for International Forestry Research (CIFOR)].
A quanto pare, tutto questo non e' ancora abbastanza: pochi giorni fa, il 4 marzo, ha avuto luogo un incontro tra i rappresentanti del Governo brasiliano e gli imprenditori dell'Uniceb, con lo scopo di firmare un protocollo per l'esportazione di vitelli vivi dal Brasile all'Italia. Questi animali dovrebbero essere trasportati con un lungo viaggio per nave - e sappiamo benissimo cosa significhino i trasporti di animali vivi, quanto questi soffrano e quanto siano assenti i controlli, queste notizie sono all'ordine del giorno su giornali e telegiornali - per poi finire segregati in stalla per 8 mesi "all'ingrasso" e infine uccisi.
Il progetto e' di far partire l'accordo gia' dal 2009, importando inizialmente 50.000 animali l'anno, per arrivare fino a 150.000.
Non puo' non lasciare sgomenti tutto questo spreco, questa devastazione della natura, sofferenze e uccisioni che non hanno alcuna giustificazione se non nella soddisfazione del palato.
Smettiamola, rallentiamo, riflettiamo e cerchiamo di capire che di cibi buonissimi, gustosi, sopraffini da assaporare ce ne sono infiniti, basta attingere alla nostra tradizione vera, che non prevede di mangiare 100 kg di carne l'anno, ma di usare come ingredienti i frutti della terra, vegetali, che non causano l'uccisione di nessuno, non causano disboscamento, non sprecano terreni, acqua e sostanze chimiche in una assurda e inefficiente trasformazione da "cibo vegetale" a "cibo animale".
Se non ci interessa la sofferenza degli animali, se non proviamo dentro di noi quel senso di giustizia che ci fa rifiutare le uccisioni inutili, possiamo interessarci alla distruzione dell'ambiente. Per un kg di carne, sono almeno 15 kg i vegetali che dobbiamo coltivare per nutrire l'animale che "produce" quella carne, che senso ha questo spreco?
>> Visita la mostra informativa "Vacche grasse bambini magri, foreste disboscate
Se non ci interessa dell'ambiente e del sud del mondo, possiamo almeno pensare alla nostra salute: ciascun italiano mangia piu' del doppio del MASSIMO quantitativo di carne ammesso dalle associazioni mondiali per la tutela della salute...
E infine, se vogliamo pensare solo al gusto e ai piaceri del palato...
togliamoci dalla testa che mangiare BENE voglia dire mangiare CARNE! Sono
infiniti i piatti gustosi - dai piu' semplici ai piu' elaborati - che si
possono preparare con ingredienti vegetali, e' semplicemente ridicolo pensare che un'alimentazione a
base vegetale voglia dire mangiare "solo insalata"... guardiamo in faccia la
realta', e mettiamo in moto la fantasia...
>> Foto di menu 100% vegetali da leccarsi i baffi!
Fonti
Musibrasil, Guerra della carne Europa Brasile, 10 febbraio 2008
Musibrasil, Guerra della carne, è pace armata, 10 marzo 2008
Agroforn,
SC e Italia assinam acordo para bezerros vivos, 4 ottobre
2007
Articolo originale: Mangia la bresaola e distruggi la foresta amazzonica
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