Prime vittime della caccia

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[COMUNICATO STAMPA]
1-9-2005

CACCIA: DI NUOVO TRAGEDIA, MA NON SI CERCHI LA SCUSA DELLA "FATALITA'". L'ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI E VITTIME DELLA CACCIA DENUNCIA LA PERICOLOSITA' PER TUTTI I CITTADINI DELL'ATTIVITA' VENATORIA.

Palermo, 1 set. - (Adnkronos) - Nel giorno in cui in Sicilia si apre la stagione venatoria con 53 mila doppiette in giro per l'isola, si registra il primo tragico incidente. Un operaio di 33 anni, Roberto Lo Bartolo, con la passione per la caccia, e' morto dopo essere stato colpito accidentalmente alla testa da un proiettile partito dal fucile di uno dei cacciatori con cui l'uomo alle prime luci del mattina era andato a caccia.

L'uccisione "accidentale" dell'operaio 33enne siciliano, colpito alla testa da un suo compagno di battuta, è solo il primo della macabra serie che ricomincia puntuale ogni anno all'apertura della stagione venatoria, quest'anno anticipata in molte regioni italiane. Decine di morti e di feriti, in parte cacciatori, in parte persone innocenti, anche bambini, che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Anche se quel "posto sbagliato" e' spesso il giardino di casa loro.

"Oltre agli incidenti mortali o gravi, vi sono innumerevoli situazioni di pericolo e di allarme sociale" spiegano i rappresentanti delll'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Caccia "ma solo una piccolissima parte viene denunciata alle autorita' e/o riportata dai giornali. Eppure sono moltissime le famiglie italiane che vivono in campagna o in piccole cittadine comprese all'interno di 'zone cacciabili' che sono assediate dai cacciatori, e temono per la propria inclumita'".

Per questo, nel 2004 è nata l'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Caccia, con lo scopo di contrastare la pratica venatoria per la sua pericolosità per l'incolumità pubblica e con l'intento di cercare di risolvere le tante situazioni di disagio, anche grave, che questa comporta a molte famiglie italiane.

L'Associazione promuove i Comitati di Cittadini "Caccia il Cacciatore": chiunque puo' aderire ai comitati attraverso il modulo cartaceo o on-line. Aderire significa in sostanza sottoscrivere una richiesta esplicita ai politici nazionali e locali: dare priorita' alla sicurezza dei cittadini e non permettere il protrarsi dell'attivita' venatoria, intrinsecamente ed inevitabilmente pericolosa. "Chi non pone nel suo programma questo aspetto tra le sue priorita', non e' degno di rappresentarci". Questo si afferma aderendo ai Comitati. Perche' se ciascuno, finche' e' da solo, deve abbassare la testa davanti alle prepotenze dei cacciatori, assieme li si puo' respingere, e chiedere ai politici che ci rappresentano di porre fine a questa situazione.

Le attivita' locali dei Comitati si sono concretizzate nell'ultimo anno nell'ottenimento di alcune ordinanze comunali di divieto di caccia "per ragioni di incolumita' e ordine pubblico": altri gruppi locali sono attivi per ottenerne ancora, in modo da avere sempre piu' territorio protetto in cui le persone possano sentirsi al sicuro. Il ricorso al TAR delle associazioni venatorie e' stato vano: le ordinanze non sono state sospese, come richiesto dai cacciatori, ma rimangono valide e applicabili.

Per chiunque voglia opporsi ai cacciatori e sostenere la campagna, il sito www.cacciailcacciatore.org offre strumenti per agire in prima persona. L'invito dei promotori e' di leggere, aderire, partecipare.

Campagna Caccia il Cacciatore
www.cacciailcacciatore.org - info@cacciailcacciatore.org


Nota di trieste.com: il comunicato è purtroppo divenuto obsoleto nel giro di poche ore. Infatti nel corso della prima giornata di caccia è morta una seconda persona, questa volta in Toscana.

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