Molte lepri uccise durante la falciatura dei prati: come ridurre i rischi

Notizia inserita il 08/06/2014

Una lepre

Sfalcio dei prati e tutela della fauna selvatica
Appello della presidente dell'Enpa

Nelle ultime settimane sono stati accolti all'Enpa di via Marchesetti 10/4, a Trieste, alcuni soggetti di lepri, vittime di incidenti, anche mortali, causati dallo sfalcio dei prati di case con giardino o piccole campagne di periferia . Ciò capita soprattutto nei periodi di riproduzione o in presenza di cuccioli, poichè tali periodi coincidono con le attività nei campi o nei prati.

Le lepri, ed in genere gli animali selvatici, abbandonano il loro rifugio soltanto all'ultimo momento, rimangono spesso immobili nell'intento di mimetizzarsi per sottrarsi ad una possibile predazione e confidano nella loro velocità di fuga. E' chiaro che questo comportamento, specializzato nel tempo, parzialmente valido nei confronti dei predatori naturali, è inefficace nei confronti dei mezzi meccanici, quali tagliaerba o tosatrici. Per limitare le "vittime" delle attività nei prati o giardini di case si possono attuare dei semplici accorgimenti operativi che facilitano l'allontamento dal pericolo ed aumentano la possibilità di fuga degli animali selvatici.

Nelle operazioni di sfalcio, ad esempio, è preferibile iniziare i lavori al centro del prato continuando poi verso la periferia, in modo da offrire più vie di scampo agli animali che, altrimenti, piuttosto che dirigersi verso zone "scoperte" dove non possono mimetizzarsi, rimangono immobili e vittime dei mezzi meccanici. Un ulteriore accorgimento possibile è la riduzione della velocità di lavoro, in tal caso il rumore della macchina utilizzata e la lentezza dell'avvicinamento danno maggiore possibilità di fuga alla fauna selvatica.

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