Notizia inserita il 24/11/2021
Articolo riprodotto su autorizzazione dall'originale Legacci e fili: trappole mortali per gli animali
Tempo di lettura: 6 minuti
Immagina: trovi per strada un cane o un gatto con fili di plastica lunghi e sottili legati strettissimi su una zampa, o addirittura con fili che legano due zampe tra loro; l'animale è impossibilitato a camminare bene, è sofferente e a rischio di perdere l'uso di una zampa. Cosa fai? Sicuramente cercherai di aiutarlo, liberandolo dai fili. E poi ti chiederai come evitare altri casi del genere.
Questo è esattamente ciò che succede ogni giorno ai colombi di città. E non è meno terribile che capiti a loro piuttosto che a cani e gatti: soffrono allo stesso modo.
Hai notato quanti colombi sono zoppi, senza un dito o senza un intero piede? Ne hai mai visti con le due zampe legate, impossibilitati a camminare e reggersi in piedi, sofferenti e stremati? Se la riposta è no, purtroppo è solo perché non hai guardato bene: prova a facci caso, le prossime volte.
I maggiori colpevoli di questo problema, doloroso per i colombi e che in alcuni casi ne provoca una morte lenta, sono proprio quei lunghi fili piatti, trasparenti, bianchi, neri o colorati, attaccati ai sacchi dei rifiuti; in teoria, questi legacci dovrebbero servire per chiudere i sacchi, ma in realtà non vengono mai usati e vengono dispersi nell'ambiente, ai danni di colombi e altri volatili di città.
Ne parliamo in questa intervista con la dottoressa Fosca De Vita, biologa esperta in colombi e altri volatili, che sta portando avanti una iniziativa contro l'utilizzo dei sacchi muniti di questi fili pericolosi.
Risposta: Purtroppo sì: sarà certamente capitato a tutti di vedere i cestini per la raccolta dei rifiuti con fili penzolanti e anche di usare in casa sacchi con questi legacci. Vi sarete accorti di quanto i legacci si appiccichino addosso a causa della loro carica elettrostatica. Cosa ne abbiate fatto, non lo so, ma se sono finiti nell’ambiente, hanno costituito un grosso pericolo per gli uccelli.
I legacci sono del tutto inutili e non vengono usati né dagli addetti delle aziende locali incaricate della raccolta dei rifiuti, né dal personale che porta fuori i sacchi per la raccolta differenziata nei condomini e spesso nemmeno dalle singole persone a casa. Tutti, indistintamente, chiudono i sacchi annodandone i lembi.
Il filo che penzola si stacca facilmente e ha altissime probabilità di restare sul terreno, o perché finisce sotto i piedi, o perché si impiglia durante il trasporto, o perché viene staccato, magari inavvertitamente, e poi lasciato a terra.
Uno dei pericoli è l'utilizzo nei nidi. Gli uccellini (merli, storni, passeri, cince, ecc.) usavano lunghi fili d’erba per tenere insieme il materiale di costruzione del nido. Una volta seccati, se le zampine dei nidiacei vi restavano impigliate, si rompevano facilmente.
Con l’andare del tempo, sempre più specie hanno cominciato ad usare i legacci della spazzatura, più reperibili e abbondanti dei lunghi fili d’erba.
Ma questi legacci si elettrizzano facilmente e i battiti delle ali possono farli avvolgere attorno all’uccellino che sta costruendo il nido.
Ho visto merli e passeri, e anche un piccione, irrimediabilmente appesi, ho visto giovani merli impigliati nel nido, con le zampine ferite o le dita rotte. Non è facile scorgere gli uccellini appesi tra il folto dei rami, per poterli soccorrere. In breve tempo le piccole vittime vengono mangiate dalle cornacchie, che col becco affilato riescono a tagliare i fili.
La foto qui sotto mostra uno storno avviluppato, appeso a un ramo e strozzato da un legaccio.
L'altro pericolo è quello dei colombi che rimangono impigliati con le zampe. I piccioni vanno a cercare il cibo sotto i cestini dei rifiuti, sotto le panchine dove la gente mangia, tra le foglie e i semi caduti dagli alberi e ammassati contro i marciapiedi, proprio i posti dove finiscono anche i legacci sospinti dal vento.
Non rendendosi conto della pericolosità dei fili, quasi invisibili, vi si impigliano con le zampe. Essendo lunghi, i fili si avvolgono intorno a entrambi i piedi, legandoli insieme, ostacolando la deambulazione e rischiando di appendere gli animali quando si posano sui rami.
Nei casi che vedete nelle foto, gli animali sono stati presi abbastanza presto ed hanno potuto essere liberati senza ricorrere a dolorose amputazioni.
A volte, nel filo rimangono anche impigliati pezzi di legno, o di fil di ferro, che peggiorano il problema, perché contribuiscono a serrare ulteriormente la stretta attorno alle dita. E’ una evenienza abbastanza frequente.
Quando non si riesce ad intervenire subito, il danno alle dita diventa irreparabile e bisogna procedere a una, due, a volte tre amputazioni. La riabilitazione in questi casi richiede tempi lunghi, oltre che per il rimarginarsi delle ferite, anche e soprattutto per la rimessa in posizione delle dita residue anchilosate o rotte, piegate in sotto o di lato che, causando dolore, sono di ostacolo alla vita normale.
Purtroppo i casi più frequenti sono quelli in cui non si riesce ad intervenire per niente e l'animale è condannato: le zampe legate insieme, le dita dolorosamente contorte e necrotiche, gli eventuali pezzi di legno inglobati, impedendo l'appoggio, la deambulazione e l’alimentazione, portano a una morte lenta e dolorosa.
Si tratta di una realtà che sta diventando sempre più drammatica. Possiamo intervenire nei confronti delle Aziende che si occupano dei rifiuti nelle varie città, chiedendo di adottare sacchi privi di legacci. Possiamo fare riferimento alla Legge 189/2004 sul maltrattamento animale, artt. .544 bis e ter.
Ovviamente, a casa dobbiamo evitare i sacchi per la spazzatura muniti di legacci di questo tipo e, se ne abbiamo, li possiamo smaltire avvolgendoli attorno a due dita e poi tagliando un lato con le forbici, in modo da ridurli in pezzetti che non possano attorcigliarsi.
Poi si possono smaltire con la plastica o nell'indifferenziato.
Se ne troviamo per strada, su marciapiedi, piazzole e giardini, non lasciamoli lì, portiamoli a casa e tagliamoli a pezzi, oppure,tagliamoli sul posto e buttiamoli nei cestini (basta cercarli con gli occhi e se ne trovano tantissimi!). Se non è possibile tagliarli,almeno attorcigliamoli e annodiamoli stretti prima di buttarli nei cestini. Tiriamo via quelli che penzolano dai cestini stessi (tirandoli verso il basso) e smaltiamo anche quelli nello stesso modo.
Teniamo presente che TUTTI i fili sono molto dannosi per i piccioni: quelli di cotone, nylon ecc., gettati a terra, scossi con tappeti e tappetini; specialmente i capelli, che si insinuano nella carne, sono resistentissimi e difficili da togliere.
Pensa di essere al posto dei colombi e di trovarti intrappolato da lacci che ti legano i piedi e ti si conficcano nella carne: non vorresti che qualcuno ti aiutasse? Applica questi suggerimenti per essere di aiuto agli animali che soffrono:
A casa, non usare sacchi per l'immondizia con i legacci sottili.
Per quelli che hai già, riduci a pezzetti i legacci e gettali nella spazzatura.
Portati sempre appresso un paio di forbici.
Tieni gli occhi bene aperti e raccogli tutti i legacci che trovi per strada, tira via quelli che penzolano dai cestini, tagliali a pezzetti e gettali nei cestini (o portateli a casa e tagliali alla fine tutti assieme).
Non gettare mai per terra fili di qualsiasi genere.
Se hai i capelli lunghi, spazzolali bene prima di uscire, scuoti i tappetini del bagno, raccogli i capelli (insieme a quelli sulla spazzola). Se prima di gettarli nella spazzatura li tagliuzzi come si fa coi legacci, è meglio.
Osserva le zampe dei colombi e se ne vedi uno con le zampe strette da fili o, peggio ancora, con le 2 zampe legate tra loro, cerca di catturarlo e togliere i fili. Ci vuole pazienza e può richiedere più appostamenti, ma provaci!
Abbiamo preparato tre guide pratiche per "aiutarti ad aiutare" gli animali in difficoltà: leggile, servono per essere preparati per la prima emergenza che si trova.
Guida base: i primi passi per essere in grado di intervenire quando un colombo ha bisogno del tuo aiuto.
Grazie da parte di tutti i pennuti di città, che soffrono davvero moltissimo a causa di questi fili malefici!
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