Audio-book di poesie in triestino moderno, di Emmanuele Bonnes.
Il dialetto è la voce del feto che, fin dal grembo materno, si arricchisce di conoscenza, ancor prima di poter farne esperienza attraverso i propri occhi e i propri orecchi. E' la lingua che accompagna il vivere quotidiano di ognuno e che lo colora fin dai primi fotogrammi di vita. Il dialetto è una storia infinita, di storie e di vite, un gergo del cuore, prima ancora della parola, lingua sola che non dev'essere tradotta dai sentimenti, perché in loro, proprio in loro, ne risiede l'embrione, da lì ne riceve il calore che poi manifesta, passando per la testa e traducendosi in suoni che, con l'aiuto delle espressioni, si rendono comprensibili a cuori simili, a orecchi compatibili.
E come, quindi, se non con la voce del cuore, parlare agli altri cuori, trasmettere i propri sentimenti, le proprie sensazioni. Come dimenticare coloro che di sensazioni, negli anni, ne hanno avute di tutti i tipi, come dimenticare o non comprendere le vite di persone "vissute" come gli anziani? No, non vecchi, ma vissuti, di felicità e drammi, di gioie e traumi, di corse a mozzafiato e di soste a riprenderlo, il fiato. Vite fatte di "se pol" e "no se pol", di "vojo, ma no posso", di attese e di speranze, di "viva là e po' bon!", di mete ottenute e di passate esultanze, passate, ma pur sempre vissute.
Se chi ha vissuto potrà riconoscersi e se chi ancora deve vivere i propri anni, riuscirà a comprendere, le gioie e gli affanni, le illusioni e i disinganni che la vita propone e a volte propina, ebbene, allora, tutto questo non sarà stato vano. Se scaturirà, in voi, emozione, anche una sola poesia, avrò raggiunto lo scopo, quello di potervi toccare, con il cuore e con l'anima mia, accarezzando il sogno che l'emozione e l'amore possano entrare ed uscire da ogni cuore e che questi possano aiutare a comprendersi, a comprenderci e a comprendere.
Il CD è in vendita presso oltre trenta edicole di Trieste ed in alcune librerie: Fenice, Minerva, Saba e Nero su Bianco
Contemosela zusta siori
vardemose nei oci,
gò sbajà tuto nela vita,
gò messo in tajo i bori
e no quel che serviva veramente,
che no xe quel che manca
e che se pol trovar in banca,
ma xe tuta l'energia,
che el tempo se gà portado via...
e cussì, taja de qua, risparmia de là,
con le fliche te compri tuto,
ma no l'età!
Come no? Te se tiri la pele
e te gà diese ani de meno
te se incoli altri cavei
e con tu fijo te par fradei
te trovi mule 'ssai più zovini
e de tuto te combini,
ma ai minimi termini,
co riva el tempo, bel, te camini!
Cussì, se 'desso podessi
tornassi drito indrìo
e i soldi li spendessi,
ma de parte tegneria
un poco de energia!
Vecio, oramai i me disi,
Vissudo, diria mi,
fin qua, mi son rivado,
prova 'desso ti...