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RIAPRE DAL 1° LUGLIO A PADRICIANO, CON IL CONTRIBUTO DEL COMUNE E IL SUPPORTO DI AIAT E LEGA NAZIONALE, LA MOSTRA C.R.P. (CENTRO RACCOLTA PROFUGHI) - PER UNA STORIA DEI CAMPI PROFUGHI ISTRIANI, FIUMANI E DALMATI IN ITALIA
Dopo il grande successo fatto registrare nei circa tre mesi di apertura nello scorso autunno, con quasi 16 mila visitatori, la mostra C.R.P. (Centro Raccolta Profughi) - Per una storia dei campi profughi istriani, fiumani e dalmati in Italia 1945-1970 riapre nei padiglioni "storici" dell' ex campo di Padriciano e "rilancia" con alcune novità.
L'annuncio della riapertura, a partire da venerdì 1 luglio e fino al 31 ottobre, coprendo così l'intera estate e rivolgendosi quindi evidentemente anche ai molti turisti come ulteriore motivo di interesse per una visita a Trieste oltre che per rispondere alle numerose richieste in tal senso pervenute, è stato dato oggi in Municipio nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte i rappresentanti dei due enti promotori dell'esposizione: Massimiliano Lacota coordin atore del Gruppo Giovani dell'Unione degli Istriani e Piero Delbello direttore dell'IRCI.
La "ripresa" - hanno spiegato Lacota e Delbello - si è resa possibile grazie a un ulteriore contributo di 10 mila Euro del Comune di Trieste e si attuerà con nuove forme di collaborazione e supporto offerte da una parte dalla Lega Nazionale, che aggiungerà il campo di Padriciano quale nuova tappa nel "percorso" delle comitive organizzate che si recano in visita alla Foiba di Basovizza, e dall'altra dall'AIAT che nei suoi "punti informativi" di piazza Unità, Sistiana e Muggia farà opera di promozione per la visita a Padriciano. Per questi motivi, oggi Lacota e Delbello hanno voluto ringraziare, oltre al Comune, anche il direttore dell'AIAT Bandelli e il presidente della Lega nazionale Sardos Albertini.
Accanto a ulteriori dettagli tecnici sull'organizzazione e i conten uti della mostra, Lacota e Delbello hanno voluto infine comunemente rimarcare due significativi punti. Il primo: le ricerche di materiale documentario sulle tragiche vicende dell'esodo non solo continuano ma si stanno addirittura ampliando, anche con l'apporto dei giovani ricercatori sia dell'IRCI che dell'Unione degli Istriani, presso gli archivi statali, delle prefetture e dei comuni di diverse città italiane, ed emergono sempre nuovi reperti, spesso di estremo interesse. Il secondo, in qualche misura collegato e conseguente al primo: è espressa volontà dei due sodalizi che sia mantenuto il Campo di Padriciano, unico tra l'altro a conservare inalterate le caratteristiche dell'epoca e quindi pienamente titolato a divenire sede di un'esposizione permanente e luogo della memoria della drammatica vicenda delle genti adriatiche. Realizzazione per cui - hanno sottolineato in conclusione Lacota e Delbello - le due associazioni chie dono esplicitamente e fin d'ora la condivisione e la collaborazione della locale comunità slovena, in uno spirito nuovo di reciproca comprensione e apertura.