Notizia inserita il 7/12/2010
Dal 11 al 21 dicembre 2010, nello spazio espositivo della "Bottega dell'immagine" di via S. Giustina 11/b a Trieste, sono esposte le opere della fotografa Fabiana Cattaruzza.
La rassegna, è curata dal critico ing.Paolo Cartagine, propone una quarantina di "scatti" realizzati di recente a Parigi, rimarrà visitabile fino al 21 dicembre da lunedì a sabato 10.00 - 12.30 / 16.30 -19.00, domenica 10.00-12.00.
Fabiana Cattaruzza è nata a Trieste nel 1972. Ha iniziato giovanissima a coltivare la passione per la fotografia, "catturando" le prime immagini con la macchina di suo padre, una Yashica del '71. È rimasta fedele al "vecchio rullino", anche quando il digitale stava prendendo il sopravvento. Si è nel contempo dedicata alla nuova tecnologia, riproducendo però nei suoi scatti il gusto retrò della pellicola, prediligendo il bianco e nero con contrasti marcati che intensificano la sua espressività.
In particolare, nel 2006 ha seguito il Corso organizzato dal Circolo Fotografico Triestino, durante il quale ha partecipato alla ricerca fotografica collettiva "La pittura incontra la fotografia" (sfociata in una mostra tenutasi sia presso la sede del Circolo, sia in un noto Caffè storico di Trieste) avente lo scopo di sondare i rapporti fra le due discipline visive.
Fabiana ha partecipato altresì ad ulteriori manifestazioni fotografiche, ottenendo significativi riconoscimenti al "Portfolio Trieste", con un lavoro su Micheze e Jacheze, al concorso "Scatta la tua città" organizzato da "Il Piccolo", rimanendo per tutta la durata dell'evento al primi posti della classifica di gradimento on-line. Diverse sue immagini sono pubblicate su Wikipedia, Nital.it e Flickr.com.
Sono stati complessivamente questi, unitamente ad altre esperienze, momenti di maturazione e di sviluppo tecnico-espressivo, che la hanno condotta - seguendo una sua linea interiore verso cui si sente spontaneamente portata - alla street photography, modalità operativa che conduce ad un linguaggio immediato dove il colpo d'occhio e l'intuizione sono determinanti per la riuscita dello scatto.
La mostra su Parigi è una prova evidente, accattivante ed equilibrata, perchá l'apporto della fotografa conferisce al lavoro una unitarietà che si rinnova ad ogni immagine. Lo spettatore è così guidato in una Parigi fatta di frammenti non casuali, di tagli di inquadratura oltremodo essenziali, di istanti non banali, basati su un solido e resistente file rouge, che induce lo spettatore ad una lettura piacevole e ricca di spunti di riflessione.
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