Free Port of Art

Notizia inserita il 15/07/2011

Fino al 27 novembre 2011
Magazzino 26 / Porto Vecchio di Trieste

Free Port of Art
First CEI Trieste Exhibition of Contemporary Visual Art

Aleksandrija Ajdukovic SERBIA, Dejan Atanackovic SERBIA, Rok Bogataj SLOVENIA, Sergey Bratkov UKRAINE, BridA / Jurij Pavlica, Sendi Mango, Tom Kersevan SLOVENIA, Cristiano Carloni & Stefano Franceschetti ITALY (BOSNIA), Pablo Chiereghin ITALY (AUSTRIA), Nemanja Cvijanovic CROATIA, Radu Dragomirescu ROMANIA, Igor Eskinja CROATIA, Petra Feriancova SLOVAKIA, Edi Hila ALBANIA, Tamas Jovanovics HUNGARY, Ivan Kiuranov BULGARIA, Dalibor Martinis CROATIA, Zivko Marusic SLOVENIA, Timea Anita Oravecz HUNGARY, Svetlana Ostapovici MOLDOVA, Eugenio Percossi ITALY (CZECH REPUBLIC), Karin Pisarikova CZECH REPUBLIC, Michal Powalka POLAND, Stefano Romano ITALY (ALBANIA), Ilija Soskic MONTENEGRO, HR-Stamenov BULGARIA, Oleg Tcherny BELARUS, Jelena Tomasevic MONTENEGRO, Veronika Tzekova BULGARIA, Vana Urosevic MACEDONIA, Adam Vackar CZECH REPUBLIC, Sasha Zelenkevich BELARUS, Driant Zeneli ALBANIA.

La mostra è organizzata dall'InCE (Iniziativa Centro Europea), con la consulenza scientifica del Comitato Trieste Contemporanea (a cura di Giuliana Carbi), in collaborazione con l'Associazione Culturale Biennale Portovecchio e Portocittà srl, e si svolge nell'ambito dell'evento 'Biennale 2011. Lo stato dell'arte. Friuli Venezia Giulia', promosso dal Padiglione Italia alla 54a Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi.

L'Iniziativa Centro Europea e il Comitato Trieste Contemporanea sono lieti di invitarvi a visitare la mostra internazionale Free Port of Art. First CEI Trieste Exhibition of Contemporary Visual Art, visitabile fino al 27 novembre 2011. Questa eccezionale occasione di aggiornamento sullo 'stato' dell'arte contemporanea nei paesi membri dell'InCE viene offerta in concomitanza con la Biennale Diffusa del Friuli Venezia Giulia, proprio perché la città di Trieste è strategica per il dialogo con l'Europa dell'Est. Secondo i vertici dell'InCE deve essere dato questo forte segnale alla gente che andrà a visitare la grande kermesse artistica regionale e a godersi gli spazi straordinari del Porto Vecchio sognando le prossime modalità della loro restituzione alla vita e allo sviluppo di Trieste. Trieste Contemporanea, condividendo e avendo questi obiettivi alla base del lavoro svolto fin dal 1995 nel campo dell'arte contemporanea dell'Europa dell'Est, attraverso la sua rete internazionale di esperti e con l'assistenza delle nostre ambasciate, ha selezionato artisti di varia generazione e estrazione.

Soltanto a Trieste, rispetto alle molte mostre regionali che Vittorio Sgarbi ha voluto affiancare al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, c'è questa importante valenza internazionale. La particolare 'destinazione' della mostra è accentuata dal fatto che tutti gli artisti presentati - e in più casi presentati per la prima volta in una platea internazionale - sono accomunati da esperienze italiane. Qualcuno ha fatto il suo corso di studi in Italia, qualcuno vi ha lavorato molti anni con determinanti risultati per la sua carriera, qualcuno vi ha preso persino residenza; molti parlano italiano; essi si confrontano direttamente con alcuni colleghi italiani, anche presenti in mostra, che hanno invece fatto il percorso inverso.

Giuliana Carbi, curatrice di Free Port of Art, ha selezionato oltre 30 artisti dai 18 paesi InCE e il panorama complessivo delle proposte artistiche è assolutamente stimolante. Vi si trovano pitture: dagli straordinari e umanissimi quadri di Edi Hila - professore all'Accademia di Tirana dal 1991, al quale si deve la nascita di tutta la giovane generazione di talenti albanesi che calca l'odierna scena internazionale - agli intimi appunti di realtà su algido metallo della montenegrina Jelena Tomasevic, che vive tra Podgorica e Berlino. Vi si trovano opere di fotografia: dall'eccezionale 'reportage' che l'ormai 'romano' Iljia Soskic fece nel 1975 nove ore dopo l'uccisione dell'amico Pier Paolo Pasolini alla palude dell'Idroscalo, alle inquietanti immagini dei bambini che sniffano colla che hanno lanciato nel 2000 l'ucraino Sergey Bratkov come enfant terrible della fotografia contemporanea. Tra i lavori video quelli di Dalibor Martinis, protagonista della scena artistica croata o quelli di Carloni&Franceschetti, conosciuti per essere registi della versione video della Tragedia Endogonidia della Raffaello Sanzio, autori indipendenti di eccellenza che molto hanno lavorato in Bosnia e nei paesi contermini. Di grande impatto anche il video di HR-Stamenov dove un treno viene inghiottito da una strana luce sui binari di Bulgaria... ma molto altro ancora si può vedere al Magazzino 26 fino al 27 novembre 2011.

Informazioni:

www.biennaletrieste.it

Contatti:

Barbara Fabro (CEI - Central European Initiative)
tel. 040 7786777 / fabro@cei-es.org / www.ceinet.org
Giuliana Carbi (Trieste Contemporanea)
tel. 040 639187 / tscont@tin.it / www.triestecontemporanea.it

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