Mostra di Fulvio JuRiČić alla Conestabo Artgallery

Notizia inserita il 27/10/2010

Fulvio JuRiČić
venerdì 5 novembre 2010 alle ore 19.30
presso la

CONESTABO ARTGALLERY
via della Fonderia, 5 (primo piano) - Trieste
dal 5 al 25 novembre 2010

Vetrina
via Udine, 2/1 - Trieste
dal 5 al 15 novembre 2010

Orario:
dal martedì al venerdì dalle ore 17.00 alle 19.30
tel. 040 370274 cell. 335 8273449

Il pittore FULVIO JURIčIć è nato a Pola il 18 agosto 1952. Dopo aver frequentato il ginnasio nella città natale, ha preso la licenza di maturità a Rovigno e nel 1973 si è iscritto all'Accademia delle Belle Arti di Zagabria, dove ha studiato pittura con il prof. Miljenko Stančić. Si è diplomato nel 1978 nella classe del prof. Vasilije Jordan. Lo stesso anno è tornato a Pola, città in cui dal 1979 insegna alla Scuola di design e arti applicate. Ha partecipato a diverse colonie e simposi di artisti. Con la sua pittura Fulvio Juričić si è guadagnato numerosi premi e riconoscimenti. Fa parte dell'HDLU (Società croata degli artisti) dell'lstria. Vive e lavora a Pola.

Anche per una certa sua inclinazione pitagorica, per non dire cartesiana, verso le soluzioni nette, Fulvio Juricić è un pittore dalle premesse mediterranee e prevalentemente romanze, anche se gli troviamo parenti e antenati pure nel circondario mitteleuropeo.

Del resto Pola è una città proprio al confine di mondi diversi, alla confluenza di diversi strati temporali, all'incrocio di vie etniche e civili. [...]

Nella vastità dell'informale Juricić si colloca tra le opzioni consolidate, in parte già troppo sfruttate, della fase eroica attorno alla metà del XX sec., e i trend neoinformali meno aggressivi o più mediaticamente autocoscienti del processo del dipingere (tipici del periodo postsessantottesco). Egli davvero, anche nella scelta dei mezzi sembra oscillare tra una gestualità liricamente astratta e la saturazione materica di colori stesi in maniera più neutrale, o addirittura tra inquadratura monocromatica e struttura semiologica. Sul piano psicologico, gli interpreti sono divisi sul possibile significato delle opere di Juricić: il nero predominante viene conteso tra un innegabile pessimismo e una certa assertività della luce che compare ai margini e nelle brecce, o che addirittura si irradia dalla stessa materia come brillante contrasto alla smorta "opacità" della superficie. Allo stesso modo si potrebbe discutere se i dipinti scuri e tenebrosi significhino la fine di ogni compenetrazione della forma, la conclusione di qualsiasi azione di discernimento del mondo visibile o se non sia possibile un nuovo inizio dopo la depurazione dell'inquadratura svigorita dalle convenzioni. In questo senso c'è da chiedersi se i quadri di Juricić non si trovino forse nell'interspazio fra un tardo crepuscolo e un'alba ancora difficilmente discernibile della pittura.

Comunque sia, la risolutezza dell'effetto, l'immediatezza dell'impressione ci liberano da dilemmi imposti, e il nostro tragitto mentale e affettivo attraverso le opere realizzate e le coordinate ricettive instaurate confermano la tensione creativa di Juricić, che supera ogni aporia e getta un ponte di concretezza oltre le trappole teoriche artificiosamente collocate.

(Estratto dal testo di Tonko Maroević)

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