Notizia inserita il 18/11/2016
Sala Comunale d'Arte di piazza dell'Unità d'Italia 4 Dal 18 novembre al 13 dicembre 2016, orario 10-13 e 17-20.
Sarà inaugurata venerdì 18 novembre, alle ore 18.30, presso la Sala Comunale d'Arte Piazza dell' Unità d'Italia 4, la mostra personale "Nulla si crea" di Giorgio Schumann.
L'artista scrive: "Mi ripresento a Piazza dell'Unità d'Italia dopo tre anni; sembra ieri. La strada che ho intrapreso (quella del riciclo di materiali), già percorsa da altri, in altri luoghi e altri anni, non è, secondo me, superata dai tempi, ma ricca di nuove scoperte e nuove diramazioni. Il riciclo di materiali ricavati dal processo di obsolescenza industriale è sempre più attuale e porta con sè una serie di messaggi, talvolta stratificati, talvolta intrecciati, talvolta paralleli. Si fonde con le mie personali modalità di espressione molto più intensamente che non il disegno o la pittura, che, peraltro, non ho abbandonato."
Ma la scelta che ho fatto è quella di non esporre disegni e pitture, pur numerosi, ma di proporre una ricerca che si occupi, oltre che di contenuti, anche di tecniche e di linguaggi, la cui esplorazione è ben lontana dall'essere conclusa. Cosa sono le mie opere? Ineffabili creazioni, che molti hanno difficoltà a denominare: Installazioni? Oggetti? Giocattoli? Soprammobili? Bricolage? Sculture? Talvolta ho l'impressione (spero sbagliata) che un secolo di storia dell'arte sia stato dimenticato senza lasciare nessun suggerimento e penso, non senza una certa malinconia, a Schwritters, a Melotti, a Munari, a Rauschemberg, a Tinguely; i fratelli, o padri se vogliamo (per sintonia del sentire), che avrei voluto conoscere personalmente.
Forse il mio è un modo inusuale di essere figurativo, mentre nella concezione comune più diffusa il riciclo è più spesso legato all'astrattismo. E' il mio modo di essere vicino ai non iniziati, regalando a chi guarda la possibilità di immaginare, inventare o ricordare luoghi, situazioni, persone, ideali, appartenenti al loro vissuto, così da diventare loro stessi interpreti dell'opera. Cerco di non scordare mai che il messaggio lo fa sempre chi lo riceve. Ed è proprio lì che le vite si incontrano, magari per un attimo, quanto tu vedi o immagini le stesse cose che avevo visto e immaginato io; nasce un Noi, figlio di una condivisione complice, appartenenza comune a qualche cosa che non sappiamo definire se non vagamente, ma che, dopo tutto, non ha bisogno di parole".
La mostra rimarrà aperta al pubblico sino al 13 dicembre 2016 con orario feriale e festivo 10-13 e 17-20.
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