Mostra Personale di Giuseppe Ravizzotti: La bellezza delle anime (sole)

Notizia inserita il 18/05/2015

Opera di Giuseppe Ravizzotti

Questa intensa mostra, organizzata in collaborazione con l'associazione Day Dream Project, sarà visitabile sino al 27 giugno 2015.
Orari: dal giovedì al sabato dalle 17 alle 20, gli altri giorni su appuntamento (contatti: cantori.elena@gmail.com - tel. 328-7349711).
Presso EContemporary, via Crispi 28, Trieste

"Eccomi qui davanti a te, ma tu sei già altrove... sei con me in un tempo in cui ormai io non sono più. L'unica storia che avrei voluto raccontare è quella di sapersi concedere ad un altro in modo totale. Non per perdersi in lui e nemmeno per rinunciare a se stessi, ma per provare la sensazione di essere un'altra, per una volta, un'altra dentro di te. Per un attimo tu tocchi il mio dolore a mani nude e io sento che ti è caro. Vuoi sinceramente che io non lo viva da sola... E un attimo dopo fuggi il più lontano possibile. Ti prego solo di non andartene, perché se te ne vai ora non farai più ritorno. Fuggirai verso i confini del mondo e non vorrai ricordarti di quello che è iniziato qui, tra me e te, quando l'anima si apre così, lentamente e con dolore, verso un'altra persona. Vorrei che tu potessi ricordare come ci si sente quando si è donna. La mia anima e il mio corpo raccolgono le speranze, un giorno dopo l'altro, poi come di colpo si trasformano in una fitta di dolore e di disperazione, di sofferenza dell'anima e del corpo, appunto. Ecco, ma perché non riusciamo a produrre dentro di noi la materia prima di cui abbiamo maggiormente bisogno? Frugo dentro me stessa e scavo e taglio ancora nel più profondo e ti mostro ciò che sono e cerco.. qualcuno che possa condividere con me ed io con lui, la parte più nascosta di noi stessi. Mettersi a nudo, per vincere la paura ed arrivare a toccare liberamente, con pienezza, l'anima di un altro essere umano."

Quando Giuseppe Ravizzotti per spiegarmi il concept della sua nuova mostra triestina mi ha inviato queste frasi raccolte dal romanzo "che tu sia per me il coltello" di D. Grossman, da una parte ne sono rimasta turbata per scorci di vita vissuta e dall'altra mi sono domandata ma come può un artista, un uomo, interpretare la sofferenza femminile causata da un brusco distacco d'anime senza cadere in un figurativo banale e scontato?

Piano piano mi ha fatto scoprire che le opere presenti in questa mostra sono forse - per dimensioni e tecnica- più simili a fotogrammi, o meglio a dei negativi fotografici, che ad opere pittoriche, dove delle figure femminili emergono a volte delicatamente a volte più prepotentemente dalle intense "spatolate" di gesso bianco o nero.

Ravizzotti esplora l'universo femminile attraverso una descrizione garbata, ma allo stesso tempo dolce e amara, della sofferenza interiore di un'anima ferita nei sentimenti più intimi e che si trova a vagare in solitudine verso una nuova ricostruzione di sé usando spatolate cariche di materia e alternando colori tenui o molto scuri per descrivere non tanto l'essere umano in quanto corpo, ma per scandagliare un passaggio di vita che a tutte noi... tutti noi... ci è capitato di vivere e dover affrontare.

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