"Frammmenti", poesie di Estella Starchi

Notizia inserita il 19/03/2010

Venerdì 26 marzo alle ore 19 30 presso la Conestabo Art Gallery in primo piano di via della Fonderia 5 a Trieste poesie dal titolo "Frammenti" dell' esordiente triestina Estella Starchi pubblicato dalla casa editrice Albatros Il Filo presentazione del libro nell' ambito della mostra dal titolo "acqua sporca" di Sergio Davanzo di Panzano; personaggio originale e grande viaggiatore. Presente alla Biennale di Venezia come evento collaterale, al Palazzo Frisacco di Tolmezzo e alla mostra personale di Moruzzo (UD) dove Maria Sole Politti ha introdotto la mostra facendo riferimento :

"L'acqua era buia assai più che persa e noi, in compagnia de l'onde bigie,intrammo giù per una via diversa. In la palude va ch'ha nome Stige. Questo tristo ruscel, quand'è disceso. Al piè de le maligne piagge grigie." (Dante, Inferno, VII 103-108)

che durerà fino al 2 aprile 2010 con orario della galleria: dal martedì al venerdì dalle ore 17.00 alle 19.30 per informazioni telefonare al 040 370274 oppure il +39 335 82 73 449

"Frammenti" è il primo libro di poesie dell'esordiente triestina Estella Starchi, pubblicato dalla casa editrice Albatros Il Filo; una raccolta di versi scritta nel corso di cinque anni e dai temi più vari, il cui filo conduttore è l'amore, in tutte le sue forme, mitologico, onirico, passionale, ultradimensionale, che supera le epoche e i mutamenti dell'uomo, che passa attraverso le guerre e percorre i sogni più magici, muore e rinasce, si incarna in angeli o nell'ammirazione per la propria città.

Uscito nel febbraio 2009, il libro è stato presentato a Roma il 21 aprile dalla casa editrice Il Filo, e a Trieste il 9 maggio presso la libreria Borsatti da Michele e Tomaso Invernizzi (presentatori), mentre le poesie sono state lette dall'attore Enrico Focardi. Una nuova presentazione dell'opera si terrà venerdì 26 marzo alle ore 19 30 presso la Conestabo Art Gallery di via della Fonderia 5 a Trieste, a cui presenzierà l'autrice con Michele e Tomaso Invernizzi, con la partecipazione di Enrico Focardi che leggerà alcune poesie.

Estella Starchi

L'amore è la spinta, il soffio vitale che permea ogni cosa, che ci attira a dispetto della nostra razionalità, delle paure e dei pregiudizi. Perché ci sorregge una convinzione: il nostro amore, al contrario di quello di tutti gli altri, non sarà mai banale, per nulla scontato, sarà più vero e più intenso, lo vivremo con ogni fibra del nostro corpo; sarà brace e tornado, potrà rimanere custodito nello scrigno del nostro essere, oppure sarà gridato, sospirato, esibito come uno stendardo nella gran piazza mediatica.

Di amore si è cantato, declamato, a volte abusato, eppure di amore si continuerà parlare e scrivere, su pagine che il tempo ingiallirà, o attraverso pulsanti scie di bit.

Estella Starchi, giovane poetessa, nei suoi "Frammenti", libro uscito per le edizioni "Gruppo Albatros Il Filo", ci parla di un amore capace di illuminare il mondo, di stabilire una rotta, di acquietare le involuzioni dell'anima.

Nelle composizioni scorre un sentimento che avvolge e penetra le persone e si estende ai luoghi della vita. Attraversa Trieste, città che alterna l'asprezza del Carso e il respiro possente della Bora ai sussurri del mare e diviene, con tutte le sue contraddizioni, palcoscenico ideale per i versi di Estella.

Il suo amore, anche quando brucia, divorato dalla passione, o apparentemente estinto tra le ceneri dell'abbandono, ancora sofferente tra le spine di menzogna o gelosia, conserva sempre una scintilla di vitalità, la consapevolezza profonda della ciclicità delle stagioni dei sentimenti.

Attraverso le poesie la speranza è la dea che emerge al di sopra dell'ineluttabilità del fato: ogni abbandono aggiunge un tassello di consapevolezza e porta in sé i germogli di una nuova vita. Come se una saggezza profonda suggerisse che, inserite nella ruota del tempo, nuove abitudini si affiancheranno a vecchi rituali, diluiranno il dolore della perdita, stempereranno i "se" e gli "eppure" in un lago di future dolcezze.

Estella, anche nel dolore, non rinnega e non rimpiange: sa che in amore nulla si concede e tutto si dona, per questo i ricordi sono materia preziosa: incastonati come gemme tra le pieghe della quotidianità ardono di luce propria, si fondono con le silhouette dell'amato e ritmano la geografia di nuovi desideri.

Lorella Klun, marzo 2010

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