Mostra di strumenti musicali storici al castello di Duino

Notizia inserita il 9/04/2010

Lieta sorpresa in concomitanza con il "ponte" di Pasqua: ora è diventata la più grande mostra del genere mai realizzata in Italia

TRIPLICATO IL NUMERO DEGLI STRUMENTI MUSICALI STORICI ESPOSTI AL CASTELLO DI DUINO

Sono appena giunti dalla Fondazione Orpheon di Vienna un centinaio di pezzi, fra violini, violoncelli, viole archi e archetti tutti costruiti quattro secoli e fa appartenenti alla prestigiosa collezione del professor José Vazquez che al momento della inaugurazione ufficiale di un paio di settimane fa erano ancora in restauro o in prestito a musei o a musicisti per dei concerti

Lieta sorpresa per gli appassionati di musica, arte e collezionismo: in concomitanza con l'ormai imminente ponte di Pasqua, la "Mostra di strumenti musicali storici al servizio di una tradizione vivente" allestita lungo il percorso turistico del Castello di Duino (Trieste), attuale dimora dei principi della Torre e Tasso, si... triplicherà. A poche settimane dall'inaugurazione ufficiale, infatti, il numero degli strumenti musicali storici e degli archi e archetti d'epoca esposti insieme con stampe e quadri antichi legati al tema della musica, tutti provenienti dalla Fondazione Orpheon e appartenenti alla prestigiosa collezione del professor José Vázquez dell'Università di Musica di Vienna, è passato dai poco più dei 50 iniziali, agli attuali oltre 150. Di fatto, ora quella in corso al Castello di Duino è la più grande esposizione di strumenti musicali storici restaurati e perfettamente funzionanti mai realizzata in Italia.

L'estensione della rassegna - arricchita dalla proiezione di filmati didattici informativi particolarmente interessanti per le scuole - è stata resa possibile soprattutto grazie al rientro a Vienna di numerosi strumenti che fino a poche settimane fa erano in parte ancora in restauro e in parte erano stati dati in prestito sia ad alcuni importanti musei europei sia a musicisti di fama internazionale o ad allievi di prestigiosi conservatori per una serie di concerti.

La mostra - che rimarrà aperta al pubblico almeno fino alla fine di ottobre - è organizzata dal Comune di Duino-Aurisina Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Castello di Duino e grazie al contributo della Fondazione CRTrieste. Come si è già accennato, essa è inserita senza aumento di prezzo lungo il normale percorso turistico che comprende oltre alla visita dei magnifici saloni del Castello finemente arredati con mobili d'epoca e ricchi di straordinari richiami storici e preziose raccolte di capolavori artistici anche un'escursione nel parco e la visita al bunker costruito durante la seconda guerra mondiale nella roccia, a 18 metri di profondità e trasformato in un suggestivo mini-museo con cimeli d'epoca . In più, per la prima volta quest'anno, i turisti hanno anche l'opportunità di raggiungere e visitare i ruderi del Castello Vecchio, risalenti al primo secolo dell'Anno Mille.

"Con la mostra di strumenti musicali antichi che ora vede addirittura triplicare il numero dei pezzi esposti", spiega la principessa Veronique della Torre e Tasso, "Vogliamo contribuire con maggiore impegno alla realizzazione del Progetto della Fondazione Orpheon che mira a tutelare il passato per permettere alla storia di brillare come testimonianza inestimabile anche nel futuro. Siamo davvero orgogliosi di ospitare ora nella sua quasi completezza una collezione unica al mondo eletta a vera e propria "eredità culturale vivente" dai più illustri direttori e curatori di musei musicali del pianeta, dal Metropolitan Museum di New York, al Smithsonian Institute di Washington, al David Hill di Londra".

Attualmente al Castello di Duino si possono ammirare nella loro museale fierezza e nella loro spettacolare musicalità un centinaio di strumenti, fra violini, violoncelli, viole, viole d'amore e viole da gamba, costruiti tra il 1560 e il 1780 da liutai italiani, austriaci, tedeschi e inglesi passati alla storia come Amati, Grancino, Testore, Maggini, Gasparo da Salò, Jakob Stainer, Ventura Linarolo, Joachim Tielke , William Turner, Edward Smith ed Henry Jaye. Sono esposti anche strumenti realizzati da liutai viennesi delle grandi dinastie dei Leidolff, Thir, Posch,

Dallinger e Stadlmann con i quali furono eseguite suonate per quartetti d'archi all'epoca di grandi maestri del periodo classico come Mozart, Haydn e Beethoven.

"I liutai di una volta" spiega il professor José Vazquez " hanno investito tutte le loro competenze, manualità, creatività e amore per costruire oggetti di rara bellezza ma, soprattutto, capaci di produrre un suono incomparabilmente armonioso. .Tuttavia nessuno di loro avrebbe mai potuto immaginare che un loro strumento, uscito dalla loro bottega, avrebbe intrapreso un viaggio meraviglioso che sarebbe durato diverse centinaia di anni . Né avrebbe mai potuto sognare che un violinista del 21 ° secolo sarebbe stato ancora in grado di ricavare da un così piccolo e così fragile strumento di legno un suono elegante ed eloquente: una autentica voce dell'immortalità".

Duino-Aurisina (Trieste) , aprile 2010

Castello di Duino
Tel. 0039 040 20 81 20; Fax 0039 040 20 80 22
www.castellodiduino.it
e-mail: info@castellodiduino.it

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