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La veste della voce - I costumi teatrali di Fedora Barbieri nella collezione del Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl"
Sala Leonardo - Palazzo Gopcevic - Via Rossini 4- Trieste
6 dicembre 2005 - 2 aprile 2006
Una mostra del Comune di Trieste - Assessorato Cultura e Sport
Assessore alla Cultura e allo Sport Paris Lippi
La mostra è stata realizzata da Civici Musei di Storia ed Arte -
Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl", Trieste
in collaborazione con Associazione Fedora Barbieri. Centro Studi e
Ricerche sul Teatro Musicale, Firenze
Direttore Adriano Dugulin
Curatore Stefano Bianchi
Con il contributo di Fulvia Costantinides, generosamente offerto per
ricordare Giorgio Costantinides
Orario: feriale e festivo 9-19
Chiuso 25 dicembre 2005 e 1 gennaio 2006
Ingresso libero
Dal sito della Rete Civica del Comune di Trieste
La veste della voce. I costumi teatrali di Fedora Barbieri nella collezione del Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl" di Trieste è il titolo della mostra con la quale il Comune di Trieste rende omaggio ad una delle più grandi voci del Novecento. Inaugurata lunedì 5 dicembre, la mostra è visitabile fino al 2 aprile 2006 presso la Sala Leonardo di Palazzo Gopcevic in Via Rossini 4, con orario feriale e festivo 9-19 (chiuso il 25 dicembre l'1 gennaio).
Nata a Trieste il 4 giugno 1920 e spentasi a Firenze il 4 marzo 2003, Fedora Barbieri ha voluto che le sue spoglie mortali facessero ritorno alla sua città natale e fossero tumulate al cimitero di Sant'Anna.
Ma alla 'sua' Trieste Fedora Barbieri ha voluto lasciare anche una testimonianza concreta e preziosa della sua vita d'artista, con la donazione - al Civico Museo Teatrale "Carlo Schmidl" - dei costumi teatrali della sua lunga e straordinaria carriera.
Nel marzo del 2001, Fedora Barbieri aveva donato uno dei costumi di Dalila da lei indossati in occasione delle recite del Sansone e Dalila dirette da Victor De Sabata al Teatro alla Scala nel 1950. Al dono di questo primo costume, è venuta ad affiancarsi nel 2002 la donazione dell'intera collezione personale dell'artista. «Sono stata molto colpita - dichiarò Fedora Barbieri nel ribadire la decisione presa di concerto con i suoi figli e con sua nipote - anche attraverso quanto i miei concittadini mi hanno fatto capire, dell'attenzione che state esprimendo nei confronti del mondo della musica e del teatro attraverso un museo che viene rinnovato e che s i apre a sempre nuove iniziative».
Alla scomparsa della Barbieri sono stati i figli Ugo e Franco Barlozzetti a legare in maniera ancor più indissolubile la memoria dell'Artista alla città di Trieste attraverso la donazione dell'Archivio Fedora Barbieri, comprendente fotografie, documenti, spartiti, registrazioni, bozzetti, rassegna stampa, manifesti, programmi di sala, libretti, volumi ed oggetti.
La mostra - attraverso la ricca e preziosa collezione di costumi teatrali con la quale il grande mezzosoprano triestino ha voluto legare la sua eredità artistica alla sua città natale - è dunque un dovuto omaggio a Fedora Barbieri ed allo spirito con il quale l'artista ha compiuto, alla vigilia della morte, un gesto di 'illuminata' generosità.
Una serie di 'teatrini' virtuali ospita i costumi per La favorita (Gaetano Donizetti) e Carmen (Georges Bizet), per Aida, Trovatore e Ballo in maschera (Giuseppe Verdi), Norma (Vi ncenzo Bellini), Samson et Dalila (Camille Saint-Saëns) e Orfeo e Euridice (Christoph Willibald Gluck). Una sezione della mostra documenta infine i ritorni triestini di Fedora Barbieri.
La veste della voce si presenta con tutto il fascino della preziosa collezione del grande mezzosoprano triestino, ricca di una trentina di abiti di scena personali, completi di calzature, parrucche e gioielli.
Ad accompagnare il visitatore in questo teatro della memoria, in un percorso da vedere e da ascoltare, sono le registrazioni delle ormai leggendarie interpretazioni di Fedora Barbieri.
In occasione della mostra, viene edito il volume Fedora Barbieri: 568 pagine riccamente illustrate, con la prefazione di Giancarlo Landini, la puntuale ricostruzione della biografia artistica di Fedora Barbieri, realizzata da Elio Trovato sulla scorta dell'archivio personale dell'artista, ed il catalogo della mostra a cura di Stefano Bianchi. Il documentatissimo itinerario biografico messo a punto da Trovato si configura quale preziosa ed insostituibile guida nel percorso della mostra.
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