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Il Consiglio Provinciale, il 15 dicembre scorso, ha approvato l'adesione dell'Ente al costituendo "Centro studi sulla Società degli Anziani" (CSSA), approvando lo statuto della nuova Fondazione di partecipazione nato da una serie di incontri avviati nei mesi scorsi dal Rettore dell'Università degli Studi di Trieste Domenico Romeo assieme all'Assessore alle Politiche Sociali e per la Famiglia della Provincia Claudio Grizon.
Oltre all'Ateneo giuliano e all'Amministrazione Provinciale, ne saranno soci fondatori il Comune di Trieste, l'Istituto Regionale per gli Studi di Servizio Sociale, l'Azienda per i Servizi Sanitari, l'ITIS e la SISSA.
La Fondazione, con sede presso l'Università di Trieste in Piazzale Europa, avrà lo scopo di raccogliere, organizzare e produrre nuove conoscenze relative alle potenzialità, i bisogni, i valori e l'identità sociale della popolazione in età anziana e quindi di ideare programmi, progetti e di fornire supporti metodologici.
I settori di ricerca del CSSA riguarderanno le aree socio/assistenziale, clinico/biologica, giuridico/economica, edile/urbanistica e l'area tecnologie/mobilità.
Il Centro Studi si propone, infatti, di far convergere diversi saperi ed esperienze in un team di ricerca multidisciplinare, per un approccio integrato che possa portare alla produzione di progetti innovativi, aumentando, nello stesso tempo, le conoscenze scientifiche di tutti i settori disciplinari coinvolti.
"Questa Fondazione - sottolinea l'Assessore Claudio Grizon - costituirà un esempio unico a livello nazionale nel campo dello studio e della ricerca riguardante il mondo delle cosiddette terza e quarta età. L'obiettivo che ci siamo dati è quello di valorizzare la provincia di Trieste, caratterizzata, com'è noto, da una percentuale di popolazione di età superiore ai 65 anni pari al 26,27%, con un Centro di ricerca teso a divenire un punto di riferimento nel settore in ambito nazionale ed europeo".
Gli Enti pubblici e privati, per le attività di loro competenza istituzionale nel campo delle politiche e dei servizi sociali e sanitari, avranno nella Fondazione un centro di ricerca, di consulenza e di riferimento per le tematiche che riguardano l'anziano.
"L'adesione della Provincia alla Fondazione - evidenzia il Presidente Fabio Scoccimarro - costituisce l'ennesimo esempio del concreto impegno di questa Amministrazione nel tutelare gli anziani triestini, non solo attraverso molteplici iniziative come Il Pane e la Rosa, Il Taxi della solidarietà, Il Teatro e la Rosa, ecc.., ma ora anche attraverso un centro di ricerca teso a promuovere un sistema di politiche e servizi tesi allo sviluppo di una città a "dimensione dell'anziano" dove egli sia considerato come risorsa e non come un costo sociale".
Il Centro Studi avrà tra i suoi obiettivi la formulazione di proposte in materia di organizzazione e sostenibilità del sistema di protezione sociale e del welfare, e lo sviluppo, la produzione e l'applicazione di tecnologie innovative volte a migliorare la qualità della vita nella terza e quarta età, favorendo il più possibile una permanenza dell'anziano nel proprio domicilio, promuovendo quindi le attività di monitoraggio e cura in casa (home care).
"A Trieste - sottolineano il Presidente Scoccimarro e l'Assessore Grizon - si riscontra la presenza di studiosi e ricercatori di valenza nazionale ed internazionale e di Istituzioni e imprese impegnate in vari settori che, direttamente ed indirettamente, si occupano della condizione dell'anziano. Pertanto, l'idea nata dal professor Romeo, ai tempi in cui ricopriva l'incarico di presidente dell'Area di Ricerca, e che oggi sta trovando finalmente attuazione anche grazie alla Provincia, potrà portarci a realizzare a Trieste un ulteriore Centro di eccellenza".
"Il Centro Studi - conclude Grizon - ha già catalizzato l'interesse di numerosi medici, esperti e ricercatori che, nel corso degli incontri di lavoro che si sono tenuti nei mesi scorsi, hanno manifestato la loro disponibilità a collaborare a questa innovativa esperienza".
A breve, appena la Fondazione sarà formalmente costituita con atto notarile, verranno individuate le modalità per coinvolgere in questa iniziativa le società, le imprese, i consorzi, gli Enti e le altre realtà interessate che potranno concorrere alla realizzazione degli obiettivi del Centro Studi, nella veste di soci sostenitori e partecipanti.
Le ragioni che hanno portato ad avviare la costituzione della Fondazione nascono anche da una lettura dei dati sulla composizione demografica della nostra città.
Infatti, i dati che il prossimo 9 febbraio saranno presentati dall'Osservatorio Provinciale sulle Politiche Sociali e le Nuove Povertà, evidenziano come, al 31 gennaio 2004 nella nostra provincia, gli ultraottantenni erano 19.204, pari al 7,9% della popolazione totale della provincia (percentuale che, in proiezione demografica, nel 2014 potrebbe elevarsi al 9,87%); di questi, 9.744 (il 62%) vivevano da soli.
Per quanto riguarda i nuclei famigliari, 3.374 erano le coppie con un ultraottantenne (21,5%), 1.375 le coppie formate da coniugi entrambi con età superiore agli 80 anni di età (8,8%). Le altre tipologie di nuclei famigliari dove erano presenti ultraottantenni erano quantificabili in 1.164 unità (7,4%).
Alta era anche la percentuale (19,5%) degli ultrasessantacinquenni che costituivano dei nuclei famigliari unipersonali, 23.241 unità su un totale di 119.293 famiglie.