La strada napoleanica parte dall'Obelisco nel paese di Opicina (raggiungibile con lo storico tram) e offre uno stupendo panormama sul golfo e sulla città di Trieste. Vari sono i punti da ammirare lungo la passeggiata, che alla fine ritorna al punto di partenza.
La passeggiata ha inizio presso l'Obelisco, nel paese di Opicina.
Il piazzale, dove è possibile parcheggiare l'automobile, è facilmente raggiungibile anche in autobus (linea 4) o in tram.
L'Obelisco fu eretto nel 1830 in memoria dell'imperatore d'Austria che, per primo, fece costruire la strada che collegava il porto dell'Impero al territorio austriaco.
Il sentiero o Strada Vicentina, praticamente pianeggiante - o meglio, in leggerissima discesa - è comunemente conosciuto con il nome di "Napoleonica".
Percorrendolo per tutta la sua lunghezza (non è possibile perdersi) si arriva ad un tratto asfaltato, alla cui destra si alza una parete rocciosa, utilizzata come palestra dai numerosi amanti dell'arrampicata sportiva.
Il panorama che si apre sul Golfo è incantevole e lo sguardo spazia dalla città di Trieste, alla costa istriana ed ai cantieri navali di Monfalcone. Nelle giornate particolarmente limpide appaiono anche le Alpi a far da cornice.
Quasi al termine del tratto asfaltato, dove vengono parcheggiate le automobili di rocciatori ed escursionisti, alla sinistra si trova una vedetta piuttosto malridotta ed alla destra una fontanella (la cui acqua è potabile). A questo punto, seguire il breve sentiero (segnavia CAI n°12) che da dietro la fontanella si inerpica verso la chiesa posta alla sommità del colle. Il sentiero, seppur in salita, è davvero molto breve.
Per chi è fuori allenamento, a circa metà strada, c'è la possibilità di fare una panoramica sosta alla Vedetta d'Italia.
Continuando si giunge in breve nei pressi del Tempio Mariano di Monte Grisa.
Per chi lo desidera è possibile fare una sosta per ammirare la costruzione ed il panorama dai terrazzamenti della chiesa. La realizzazione del Tempio fu fortemente voluta al termine del conflitto mondiale dall'allora vescovo, mons. Santin, come voto per la fine di ogni guerra. La costruzione, su progetto dell'ing. Guacci e dell'architetto Nordio, ebbe inizio soltanto nel 1959. La consacrazione avvenne invece nel maggio 1966.
La costruzione, particolarissima, consta di due ambienti distinti, sovrapposti ma comunicanti, il tutto realizzato tramite l'utilizzo di forme triangolari (motivo per il quale la chiesa è nota, tra i triestini, anche con il nome, forse poco rispettoso, di "formaggino"). Per la particolare ubicazione, la chiesa è visibilissima da buona parte della città e la sera, unico fabbricato illuminato sulla collina, non può decisamente passare inosservata.
La nostra passeggiata continua invece lungo il sentiero n°12, percorrendo le tappe della Via Crucis, al termine della quale, alla biforcazione, si segue il tracciato sulla destra, noto come sentiero Nicolò Cobolli (sempre segnavia CAI n°12). Il sentiero termina proprio nei pressi dell'Obelisco, nostro punto di partenza, raggiungibile in pochi passi.