Sulle orme del popolo di Israele

Centro di commerci e culto di un cosmopolitismo di inconsueta modernità, Trieste conserva molte tracce della presenza ebraica nei secoli. Nonostante i momenti bui delle leggi razziali e delle deportazioni, la comunità ebraica di Trieste, seppure drasticamente ridotta se confrontata con quella del secolo scorso, è l'unica della regione e comprende anche gli Ebrei di Udine e Gorizia.

Tra i due conflitti Trieste prese il nome di "Porto di Sion" perchè molti abitanti, alcuni di fondamentale importanza per la nascita dello Stato di Israele, intrapresero dal suo porto il viaggio verso la Palestina e gli Stati Uniti.

Purtroppo Trieste è oggi tristemente famosa per aver ospitato l'unico campo di sterminio italiano: la Risiera di S. Sabba, divenuta sede di uno spazio museale dedicato, oltre che luogo di memoria (Ratto della Pileria 43, tel. 040 826202).

La Sinagoga, dall'indiscusso valore architettonico, non è l'unico gioiello urbanistico legato alla comunità ebraica: molti signorili palazzi, edificati tra il '700 e l'800 come residenze private, sono ancora oggi sparsi tra le vie della città.

Un cenno a parte meritano Palazzo Morpurgo. sede del civico museo Morpurgo (via Imbriani 5, tel. 040 636969), il quale ospita oltre ad una pinacoteca di non scarso valore, l'arredamento tipo di una ricca abitazione alto borghese ottocentesca, e Palazzo Revoltella (www.museorevoltella.it), sede della Galleria d'Arte Moderna.

Il museo ebraico è invece il "Carlo e Vera Wagner", ubicato in Via del Monte. Nato come sede della memoria e della cultura ebraica, raccoglie oggetti sacri, tutt'ora utilizzati nel tempio in occasione delle principali solennità.

Ultimo, ma non meno importante, il cimitero: sorto in via della Pace, accanto a quello cattolico, ospita, tra la rigogliosa vegetazione e le antiche tombe, anche le salme dei rabbini.

Elenco degli itinerari.

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